Google Tag Manager è uno strumento gratuito, messo a disposizione da Google, per la gestione dei tag. Grazie alle sue funzionalità, è possibile integrare e aggiornare sul tuo sito web o nelle app per dispositivi mobile, i codici di monitoraggio e i relativi frammenti di codice, comunemente denominati “Tag”, con estrema facilità.
Rientra sicuramente tra i tool preferiti da marketer e affiliati, infatti, se anche tu fai parte di queste categorie, Google Tag Manager (GTM) è uno di quegli strumenti che non possono mancare nella tua cassetta degli attrezzi.
Se già lavori nel marketing, saprai quante figure professionali sono necessarie per la creazione di campagne pubblicitarie volte alla vendita di un prodotto o servizio. Non solo la vendita, ma anche la promozione tramite i vari canali comunicativi scelti, che siano quelli tradizionali oppure i social media, richiede l’impegno di vari professionisti, con diverse skill.
Come mi capita spesso di ripetere, un affiliato non è solo un marketer, è un super marketer e deve sia imparare che saper gestire competenze molto differenti tra loro: copywriting, SEO e native advertising, tanto per citare qualche esempio. Sarebbe meglio che ogni affiliato masticasse almeno le basi di HTML insieme a qualche altra nozione di programmazione. Tuttavia, esistono dei tool che possono aiutare gli affiliati che non possiedono tali competenze oppure in generale, anche coloro che le possiedono, ma utilizzando questi strumenti, risparmiano parecchio del loro tempo.
Tra questi tool rientra, senza dubbio, Google Tag Manager.
Se non sai come cominciare a muoverti per installare Google Tag Manager e usufruire dei suoi vantaggi, non ti preoccupare perché dopo aver letto la guida che ho preparato per te, sarai pronto a mettere in pratica i miei consigli e sfruttare questo strumento. Iniziamo!
A cosa serve Google Tag Manager?
Google Tag Manager, come ti ho già anticipato, è un sistema di gestione tag (Tag Management System) messo a disposizione da Google: ma cos’è un sistema di gestione e, soprattutto, cos’è un tag?
Per “Sistema di gestione” si intende uno strumento grazie al quale poter distribuire e gestire diversi tag come, ad esempio, quelli relativi ai tool di analisi e monitoraggio riguardanti le visite e le azioni che gli utenti effettuano su un sito web oppure su un’ app mobile. Nel concreto, quindi, Google Tag Manager non è altro che una piattaforma di gestione degli script di tracking che ti permetterà di aggiungere un tag di tracciamento, senza doverlo inserire manualmente all’ interno del codice HTML del sito o dell’ app.
Forse, ti starai chiedendo come mai utilizzare Google Tag Manager se è possibile inserire i tag manualmente all’ interno del codice. La risposta è molto semplice ed è legata ad un consistente risparmio in termini di risorse, come tempo impiegato e professionisti da coinvolgere nel caso tu non masticassi rudimenti di programmazione. Inoltre, Google Tag Manager ti permetterà di ridurre significativamente la possibilità di commettere errori: poniamo il fatto che tu debba inserire più tag all’ interno del codice e, di volta in volta, aggiungerne o toglierne qualcuno. Oltre ad un dispendio di tempo ed energie, questo procedimento potrebbe dare adito ad errori che impedirebbero il corretto funzionamento dei tag. Prima di procedere oltre però, facciamo un passo indietro e vediamo cos’è un tag e qual è la sua funzione.
Cos’è un Tag?
Un tag è quella porzione di codice, o script, che, una volta installato nei siti web o nelle app, ha lo scopo principale di mandare informazioni riguardanti il sito ad applicazioni di terze parti, ad esempio a Google Analytics, Adwords, Facebook, etc. Un tag è quindi un elemento di tracciamento.
Ora, è importante chiarire quali tipologie di informazioni vengono inviate da parte del tag e perché sono importanti: si tratta di tutti quei dati che tracciano, appunto, il comportamento dell’utente una volta che questo atterra e utilizza il sito web o l’ app che possiedi e/o gestisci.
Se hai letto le precedenti guide, sai già quanto sia importante conoscere il comportamento degli utenti per le operazioni di remarketing e retargeting. Gli strumenti come Google Analytics o il Pixel di Facebook sono centrali per migliorare le tue performance: ecco perché non puoi fare a meno di integrare i loro tag all’ interno del tuo sito.
Compreso il ruolo dei tag e il perché occorre implementarli, il prossimo step è capire come farlo, hai principalmente due opzioni:
- Copiandoli e incollandoli manualmente, mettendo mano al codice del sito web.
- Utilizzando Google Tag Manager.
Soprattutto se non hai familiarità con il codice HTML e con i rudimenti della programmazione informatica ti sconsiglio la prima opzione, a maggior ragione se si tratta di più tag, un semplice errore, come dimenticare di inserire una parentesi di chiusura del tag, potrebbe causarne il mal funzionamento.
Vediamo, invece, come funziona Google Tag Manager e come creare un account per iniziare a usarlo.
Grazie ad un’ interfaccia facile e intuitiva avrai a disposizione tutte le opzioni che ti permetteranno di controllare i tag. Per quanto riguarda la sua struttura, i principali componenti di ogni account Google Tag Manager sono:
- Tag contenitore;
- Tag;
- Attivatori;
- Variabili.
Come funziona Google Tag Manager
Lo scopo principale di Google Tag Manager è quello di creare e gestire i tag da implementare nei siti web o nelle app mobile, ma come funziona nel concreto? Qual è il procedimento da seguire?
Esaminiamo insieme ogni componente principale, partendo proprio dalla creazione dell’ account.
Come creare un account Google Tag Manager
Se vuoi usare Google Tag Manager e beneficiare dei suoi vantaggi, il primo step è quello di creare un account gratuito: se non possiedi un account Google ti consiglio di crearlo, altrimenti se già ne possiedi uno, procedi in questo modo:
- Vai alla home page di Google Tag Manager, clicca su “Registrati” . Se possiedi già un account, ti basterà cliccare in alto a destra, inserire le tue credenziali e loggarti.
- Clicca in alto a destra “Crea account”.
- Ora, come puoi notare dall’ interfaccia, ci sono vari campi da riempire come: il nome dell’account ( ad esempio puoi dargli il nome della tua società), il paese, l’ URL del tuo sito web e, infine, dove utilizzerai il contenitore. Tra le opzioni puoi trovare: Web, iOS, Android, AMP (Accelerated Mobile Pages).
- Nel caso tu voglia installare Google Tag Manager nel tuo sito web, seleziona “Web”, clicca su “Crea” e accetta le condizioni del servizio.
- Completati gli step elencati, dovresti ottenere il codice per l’installazione del tag contenitore di Google Tag Manager.
Come installare il tag contenitore
Per il corretto funzionamento di Google Tag Manager occorre installare il contenitore. Ogni contenitore contiene i tag di monitoraggio e i valori di configurazione da utilizzare sul sito o sull’ app. Puoi creare un tag contenitore specifico per ogni sito web o app che possiedi e/o gestisci. Ciascun tag contenitore viene identificato in modo univoco tramite il proprio ID.
Il tag contenitore è formato, nello specifico, da due parti di codice: la prima va posizionata quanto più in alto possibile all’ interno della sezione <head> del tuo sito, mentre la seconda subito dopo il tag <body>. Lo so, occorre mettere fisicamente mano al codice per l’installazione del contenitore. Se possiedi qualche rudimento di programmazione puoi farlo tranquillamente tu, se, invece, sei proprio a digiuno, ti consiglio di rivolgerti al tuo programmatore di fiducia, oppure, se compreso nel servizio hosting che hai sottoscritto per il tuo sito, all’ assistenza clienti.
Ricordati, affinché l’ installazione avvenga correttamente, è necessario che entrambe le parti di codice del tag contenitore vengano inserite all’ interno di tutte le pagine del sito su cui desideri che Google Tag Manager sia abilitato.
Tag e modelli
Bene, arrivato a questo punto, potrai creare e implementare tutti i tag di cui hai bisogno, senza dover toccare il codice, scegliendo diverse opzioni tra i modelli predefiniti messi a disposizione, come:
- Google Analytics
- Monitoraggio delle conversioni Google Ads
- Remarketing Google Ads
- Contatore Floodlight
- Vendite Flodlight
- Linker conversioni
- Google Optimize
Nel caso volessi creare un tag personalizzato, non presente nell’ elenco, ti basterà utilizzare il tag “HTML personalizzato” .
Grazie ai modelli è facile creare un tag per il tuo sito, specialmente se si tratta di un tag di terze parti, come quello relativo al pixel di Facebook, perché per renderlo attivo dovrai semplicemente scegliere il modello e compilare il form.
Quindi, per creare un nuovo tag:
- Vai nell’ area lavoro e posiziona il cursore sopra “tag”;
- Clicca su “Nuovo”;
- Successivamente clicca su “Configurazione tag” ;
- Visualizza i modelli predefiniti e scegli quello che ti serve;
- Compila il form e procedi con la configurazione.
Attenzione però, configurare un tag non è una condizione sufficiente affinché questo funzioni. È il momento di introdurre altri due elementi chiave: gli attivatori e le variabili.
Cos’è un attivatore?
Un attivatore rappresenta una condizione che deve essere soddisfatta affinché un tag si attivi. Ogni attivatore è associato ad un determinato tag e la sua funzione è quella di indicare dove e quando verranno eseguite le istruzioni contenute nel tag. Se una data condizione dell’attivatore, decisa a priori da te, viene soddisfatta, allora il tag si attiva, ad esempio: “Se l’utente clicca questo link, allora…”
Gli attivatori, quindi, stabiliscono:
- Quando un tag deve o non deve essere eseguito.
- Dove un tag deve o non deve essere attivato.
- Ciò che deve fare il tag.
Si possono distinguere due tipologie di attivatori:
- Attivatori di attivazione che attivano il tag quando la condizione di attivazione viene soddisfatta.
- Attivatori di blocco che, invece, impediscono al tag di attivarsi al verificarsi di una condizione.
Cosa sono le variabili?
Le variabili sono gli elementi in cui è contenuto il valore necessario per attivare il tag. In Google Tag Manager esistono due tipologie di variabili:
- Variabili integrate: si tratta delle variabili predefinite in ogni contenitore che servono per creare tag e attivatori maggiormente utilizzati. Per farle funzionare è sufficiente abilitarle.
- Variabili definite dall’ utente: sono le variabili che puoi creare tu, a seconda delle tue esigenze.
Come attivare le variabili integrate
Attivare una variabile integrata è semplicissimo:
- Vai nella home page di Google Tag Manager e clicca “Variabili”;
- Fai clic su “Configura”;
- Scegli e seleziona la variabile che hai deciso di attivare.
Come creare una variabile personalizzata
Se, invece, vuoi creare una variabile personalizzata segui questa procedura:
- Dalla home page di Google Tag Manager clicca su “Variabili” ;
- Sotto la voce “Variabili definite dall’ utente” clicca su “Nuovo”;
- Dai un nome alla variabile;
- Clicca su “Configurazione variabile”;
- Scegli la tipologia di variabile da configurare;
- Configura la variabile e ricordati di salvarla!
Ora potrai usare sia le variabili integrate che quelle personalizzate.
Perché usare le cartelle?
Ho pensato di parlarti delle cartelle perché, soprattutto se gestirai diversi tag, è importante che mantenga una certa organizzazione per evitare confusione.
In Google Tag Manager, infatti, mediante l’uso delle cartelle, è possibile organizzare tag, attivatori e variabili a seconda del progetto, del tool scelto etc. Ti faccio un esempio concreto: potresti raggruppare in un’ unica cartella tag, attivatori e variabili relativi al Pixel di Facebook. Tutto ciò che dovrai fare per creare una cartella sarà:
- Andare in “Cartelle” e cliccare su “Nuova Cartella”;
- Dare un nome alla cartella e salvarla;
- Andare in “Elementi non archiviati” e selezionare: tag, attivatori e variabili da inserire nella cartella;
- Fare clic su “Sposta” e, subito dopo, sulla cartella in cui copiare gli elementi selezionati.
Quando avrai necessità di modificare gli elementi legati ad un progetto o ad un tool specifico, li troverai tutti nella cartella e risparmierai tempo sulla ricerca. Inoltre, ogni cartella potrà essere rinominata, modificata o eliminata, così come il suo contenuto, in ogni momento.
Cos’è il Data Layer?
Affinché tu possa sfruttare al massimo le potenzialità di Google Tag Manager, occorre menzionare anche l’importanza del Data Layer.
Il Data Layer è un oggetto Javascript (meglio noto come Array Javascript) messo a disposizione da Google Tag Manager per aiutarti nella gestione delle informazioni dei tag inseriti nel tuo sito.
Grazie al Data Layer i dati passano velocemente dal tuo sito a Google Tag Manager e viceversa. All’ interno del data layer sono contenute quindi tutte quelle informazioni da inviare al tag contenitore che a sua volta le inoltrerà ai tool di terze parti come Google Analytics, il Pixel di Facebook etc.
L’ utilizzo del Data Layer è consigliato da Google per la compilazione di attivatori e variabili e, se non possiedi competenze Javascript, ti consiglio di farlo impostare dal tuo programmatore.
Perché utilizzare Google Tag Manager
Arrivato a questo punto della guida, spero che tu abbia compreso l’ importanza di uno strumento come Google Tag Manager e il perché sia fondamentale usarlo. Ho deciso di riassumerti i motivi principali:
- Per modificare, aggiungere o eliminare i tag presenti nel tuo sito o nella tua app non sarà necessario mettere mano al codice. Ciò ti consentirà maggior controllo e autonomia.
- Potrai monitorare, anche se non possiedi competenze specifiche, oltre al tuo sito (o a quello che gestisci), il comportamento degli utenti e potrai intraprendere, in base alle informazioni ottenute, azioni di remarketing e retargeting.
- Diminuiranno le possibilità di commettere errori, eventualità abbastanza frequente quando, invece, viene modificato manualmente il codice.
- Testerai in modo rapido i tag.
Quindi, avrai capito che i vantaggi di Google Tag Manager sono davvero molteplici, soprattutto per il risparmio significativo di risorse. Se sei alle prime armi e ti spaventa l’implementazione dei codici, non preoccuparti, una volta inseriti almeno quelli per la configurazione del contenitore, potrai comunque utilizzare Google Tag Manager per funzioni e monitoraggi di base. Ad ogni modo, ti consiglio di cogliere questa occasione e di lasciarmi un commento con i tuoi dubbi e le tue considerazioni, sarò felice di risponderti e di darti altri suggerimenti!