Google Ads: Come creare annunci efficaci?
La foto mostra un tablet e l'interfaccia di Google

Indice

Google Ads è la piattaforma pubblicitaria che permette ad aziende e privati di pubblicare annunci all’ interno delle pagine dei risultati di ricerca di Google denominate e indicate con l’acronimo SERP – Search Engine Results Page.

Inoltre, grazie alla funzione “Display Advertising” ,ogni inserzionista ha la possibilità di fare apparire il proprio annuncio sui siti web che aderiscono al network di pubblicità di Google: in questo modo si possono sfruttare quelli che sono i contenuti di interesse per l’utente (come gli articoli di un blog) per promuovere prodotti e servizi.

Durante lo scorso anno, secondo il Global Digital Report 2019 pubblicato da Hootsuite e We Are Social, sono stati all’ incirca 55 milioni gli italiani ad accedere ad internet (una media di oltre 9 su 10) dato in forte incremento, per un tempo pari a 6 ore e 4 minuti al giorno, quindi superando le 186 ore al mese e, come già accennato, i numeri sono in crescita. Perché ti riporto questi dati? Per mostrarti nel concreto quanto sia fondamentale che la tua attività, sia che riguardi la vendita di prodotti oppure di servizi, necessiti di essere trovata quando l’utente esegue le proprie ricerche online. Infatti, qual è il momento migliore per proporre i tuoi prodotti o servizi se non quando un potenziale cliente effettua la ricerca? L’interesse manifestato rappresenta un fattore chiave per l’aumento delle conversioni.

Mi capita spesso di sentire frasi, come:

«Ma Google Ads costa troppo».

Oppure:

«Non so se sia adatto per la mia attività, meglio Facebook Ads».

Noto, quindi, una certa disinformazione che porta a sottovalutare questo strumento molto potente. Perciò ho deciso di creare una guida pratica con esempi reali e spiegarti veramente cos’ è Google Ads,  come funziona, se e perché vale la pena utilizzarlo per promuovere il tuo business.

La foto mostra l'interfaccia di Google

Cosa sono gli annunci su Google?

Prima di addentrarci e scoprire il funzionamento della piattaforma Google Ads (ex Google Adwords)  è necessario fare un passo indietro. Occorre evidenziare un’importante differenza tra i cosiddetti annunci e i risultati organici. Tieni a mente che il tuo fine è quello di posizionarti tra i primi risultati di Google in modo che l’utente possa trovarti immediatamente quando effettua la sua ricerca.

Google restituisce due tipi di risultati, quelli organici e gli annunci a pagamento:

  • Risultati organici: sono quelli che raggiungono le prime posizioni grazie a fattori specifici come le tecniche legate all’ ottimizzazione SEO e quindi senza necessità di investire budget.
  • Annunci a pagamento: sono realizzati dagli inserzionisti e solitamente conducono ad una landing page appositamente creata per vendere un prodotto o un servizio associato alla query digitata dall’ utente.

La piattaforma pubblicitaria di Google viene utilizzata anche dagli affiliati come strumento per generare traffico, acquisire nuovi lead e aumentare le conversioni. Tuttavia, se hai appena iniziato a lavorare con le affiliazioni, non conosci ancora la piattaforma Google Ads e non hai dimestichezza con la creazione delle campagne, ti consiglio di focalizzarti prima di tutto sulla SEO. Poi, solo dopo aver avuto i primi risultati soddisfacenti in termini di conversioni, investire in advertising altrimenti, parliamoci chiaro: se investi prima di guadagnare stai semplicemente “spostando” il denaro da un posto all’ altro, facendo arbitraggio, senza un reale ritorno sull’ investimento.

Invece, nel caso tu abbia già dimestichezza con gli step precedentemente elencati e abbia deciso di investire in Google Ads ti mostrerò quali opzioni hai a disposizione e come sfruttarle.

Prima di tutto, sappi che potrai sfruttare tre diverse tipologie di servizi pubblicitari:

  • Google Search;
  • Google Shopping;
  • Display Advertising;

Ognuna delle opzioni elencate funziona in maniera differente, ti spiegherò nel concreto come, riportandoti degli esempi pratici.

Google Search

Utilizzando Google Search l’inserzionista ha la possibilità di far apparire gli annunci all’ interno della pagina dei risultati di ricerca in seguito alla query digitata dall’ utente. Per “query” si intende l’interrogazione che un utente fa ad un determinato database e, più in generale, una ricerca che un utente compie utilizzando un motore di ricerca.

In pratica quando effettui una ricerca su Google viene eseguita una query, ad esempio, se digiti la frase di ricerca “Macbook Pro” noterai che i primi risultati a pagamento che compaiono, contrassegnati come “annunci”, contengono nel titolo oppure all’ interno del testo la stessa frase, parte di essa o parole simili, collegate.

Lo scopo di Google Search, infatti, è proprio quello di permettere, a chi vuole farsi pubblicità, di pagare per far comparire il proprio annuncio nel momento in cui viene digitata la query corrispondente oppure strettamente correlata. A tal proposito, per ottenere risultati soddisfacenti o comunque coerenti con ciò che l’utente cerca, è importante selezionare all’ interno della piattaforma le parole chiave per vincere le prime posizioni mostrando così gli annunci collegati e  rilevanti per la frase ricercata dall’ utente.

Si, hai letto bene, ho scritto “vincere” le prime posizioni, proprio perché Google Search funziona come un’asta influenzata da offerta economica e qualità (quality score) della parola chiave scelta. Quindi, dato che per finire tra le prime posizioni occorre aggiudicarti l’asta, devi rispondere a questa semplice domanda: quanto sei disposto a pagare per click? Nel Pay Per Click (PPC) è necessario specificare non solo un elenco di parole chiave (keyword), ma anche un budget giornaliero che verrà scalato ogni qualvolta l’utente cliccherà sull’ annuncio.

Ricorda, a differenza di quanto succede con Facebook Ads , le persone che effettuano una ricerca di un prodotto o di un servizio su Google agiscono in nome di un bisogno consapevole, sono già potenzialmente interessate e quindi inseriranno frasi di ricerca specifiche, ecco perché, per determinate attività,  Google Search è uno strumento prezioso e indispensabile.

Le esigenze di chi effettua ricerche online sono cambiate radicalmente, complice anche la situazione di emergenza legata al COVID -19 (corona virus) che sta vivendo l’Italia insieme al resto del mondo e, se vuoi utilizzare Google Search, non devi dimenticarlo. Ti consiglio, prima di investire budget nelle campagne, di effettuare delle ricerche su Google Trends e di trarre delle valutazioni in base ai dati raccolti. In questo periodo, ad esempio, potrai intuire quante volte sia  stata fatta una ricerca correlata a parole chiave legate a temi, come:

  • Spesa online, spesa a domicilio con relativa città o comune di riferimento;
  • Consegna a domicilio e prodotti di prima necessità: cibi, farmaci etc.
  • Esercizi da fare a casa, workout per tenersi in forma durante la quarantena e  personal trainer che forniscono programmi a distanza;
  • Piattaforme di intrattenimento;
  • Consigli e offerte per risparmiare sulle bollette, come quelle dell’ energia elettrica e di internet.

Mentre, come puoi immaginare, altri settori hanno subito un drastico calo di interesse, soprattutto il settore riguardante i viaggi, il turismo e gli eventi. Ho dedicato spazio a questi temi nella mia ultima live che trovi sul gruppo Facebook “AFFILIATES”, se vuoi approfondire ti suggerisco di guardarla a questo link

Conoscere sia il tuo target sia quali tipologie di ricerche vengono effettuate su Google con i dati alla mano, ti permetterà una costante ottimizzazione delle campagne e quindi il raggiungimento di risultati migliori.

L'immagine mostra l'icona di un carrello

Google Shopping

Google Shopping è la scelta più adatta per chi desidera vendere i propri prodotti direttamente online: si tratta di una vetrina digitale che gli inserzionisti possono sfruttare.

In tanti ritengono che Google Shopping sia la risposta di Google all’ ascesa di Amazon, infatti, la piattaforma lavora in modo tale da portare le ricerche legate all’ acquisto di un determinato prodotto online sul proprio motore di ricerca, offrendo vantaggi sia a chi sta effettuando la ricerca che all’ inserzionista.

Mettiamo che tu voglia acquistare una chitarra, digitando su Google la combinazione di parole “Chitarra classica”, la ricerca ti restituirebbe una serie di annunci sponsorizzati che mostrano le chitarre “in vetrina” permettendoti di fare un rapido confronto tra le offerte disponibili.

L’inserzionista, dal canto suo, dovrà semplicemente occuparsi di caricare un file con le informazioni relative ai prodotti (in questo caso le chitarre classiche che vende) specificando quanto è disposto a pagare per un click sull’ annuncio. Analogamente a quanto succede per Search, Google sceglie quali annunci far comparire quanto l’utente inserisce la frase di ricerca.

Se hai un’ attività con caratteristiche simili, Google Shopping potrebbe essere un’ opzione molto interessante da prendere in considerazione, chiaramente, sarà necessario fornire a Google una costante ottimizzazione delle informazioni riguardanti il prodotto in modo da comparire nelle ricerche rilevanti e incrementare le conversioni.

Google Display

Ultima, ma non meno importante, la terza tipologia di pubblicità possibile grazie a Google è Google Display. Si tratta di una forma di pubblicità molto particolare, infatti, grazie a Google Display gli annunci compariranno non all’ interno delle pagine di ricerca, bensì nei siti web visitati dall’ utente che fanno parte del network di pubblicità di proprietà dell’azienda, Google AdSense.

Hai presente quando cerchi un prodotto su Google, visiti il sito che lo vende e poi ti ritrovi la pubblicità del medesimo prodotto in un altro sito su cui stai navigando? Magari hai cercato uno di quei nuovi frullatori a immersione di ultima generazione per preparare deliziosi frullati, hai guardato le opzioni su Amazon e poi hai concluso la ricerca senza finalizzare l’acquisto. È possibile che il giorno dopo, navigando su un altro sito che ti spiega come preparare un frullato mixando mango e vari frutti esotici, compaia un annuncio pubblicitario che ti mostra il frullatore che stavi valutando di comprare proprio ieri.

Google, anche in questo caso, dà la possibilità agli inserzionisti di delineare e specificare un tipo di pubblico avente determinate caratteristiche (pubblicità targetizzata) in relazione all’ annuncio da sponsorizzare. È chiaro che più saprai descrivere accuratamente il tuo target, maggiori saranno le possibilità di visualizzazione dell’annuncio e di eventuali conversioni.

Google Display può essere adoperato anche per operazioni di brand awareness e sponsorizzazione del proprio marchio, sfruttando la visibilità online. Un esempio in questo senso può essere rappresentato dalle onlus e dalle organizzazione senza scopo di lucro come il PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) che grazie a Google Display potrebbe creare campagne di sensibilizzazione sui diritti degli animali.

Come fare remarketing su Google?

Una delle ragioni che rende Google Ads uno strumento molto utile per raggiungere gli obiettivi prefissati, è la possibilità da parte degli inserzionisti di effettuare operazioni di remarketing e retargeting.

Grazie all’applicazione di queste strategie che Google sintetizza con il termine “remarketing” , infatti, potrai mostrare i tuoi annunci e stabilire un contatto con persone che hanno già visitato e interagito con i contenuti del tuo sito web, mostrando interesse. Torniamo per un attimo all’esempio della chitarra: se qualcuno ha visitato il tuo shop online senza concludere l’acquisto, utilizzando il remarketing potrai riproporgli nuovamente l’ annuncio contenente proprio la chitarra che stava guardando, magari applicando uno sconto e aumentare così la possibilità di acquisto da parte dell’utente.

Google Ads offre diverse opzioni per eseguire il remarketing:

  • Remarketing standard;
  • Remarketing dinamico;
  • Elenchi per il remarketing per gli annunci della rete di ricerca;
  • Remarketing video;
  • Remarketing di elenchi dei clienti;

Ti suggerisco di trovare l’alternativa che combaci meglio con la tua attività e di verificare accuratamente le statistiche messe a disposizione da Google con i risultati della campagna. Collegando Google Ads e Google Analytics avrai a disposizione tutti i dati necessari per ottimizzare le campagne e migliorare sempre di più le performance dei tuoi annunci.

Google Ads o Facebook Ads: quale piattaforma scegliere?

L’eterno dilemma che affligge la maggior parte di advertiser e affiliati: su quale piattaforma investire? Entrambe offrono dei vantaggi. Personalmente, il mio consiglio è quello di pianificare e mettere in atto una strategia che comprenda l’utilizzo sia di Google Ads che di Facebook Ads e, in base al ritorno sull’ investimento (ROI), decidere se investire maggiormente in una piattaforma o nell’ altra oppure se continuare ad adoperare entrambe.

Ciò che conta è tenere sempre a mente qual è il tuo obiettivo, infatti, abbiamo visto che Google Ads e Facebook Ads rispondono a necessità e bisogni dell’utente molto differenti: da una parte una piattaforma risponde a dei bisogni consci e consapevoli (Google Ads) e dall’ altra parte, invece,  si fa leva su interessi latenti che possono, se accompagnati e guidati adeguatamente, trasformarsi in conversioni (Facebook Ads). Come ho già sottolineato, per prendere una decisione ponderata, monitora costantemente il ROI. Non farti suggestionare da informazioni superficiali, studia, approfondisci, testa e saranno i risultati a fornirti le risposte di cui hai bisogno.

Siamo arrivati alla fine di questa guida e non posso fare a meno di chiederti: tu preferisci Google Ads o Facebook Ads? Sfrutti entrambi? Eri a conoscenza delle potenzialità di Google Ads o avevi sottovalutato questo strumento? Fammelo sapere nei commenti, scrivimi le tue domande e potrei darti qualche ulteriore dritta!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati