Eye tracking e heat map: cosa sono e perché dovresti usarli!
eye tracking_la foto mostra una ragazza che utilizza dei visori

Indice

L’ eye tracking e le heat map sono due metodi per monitorare i comportamenti dell’ utente quando visita una determinata sezione del tuo sito web oppure una landing page che hai creato e verso la quale vuoi generare traffico. 

Tali strumenti, applicati alle strategie di marketing, possono fornirti dei dati importanti per migliorare sia la struttura del tuo sito che i contenuti al suo interno, infatti, grazie al loro utilizzo, capirai quali sono le aree sulle quali l’ utente rimane e per quanto tempo.

Contemporaneamente, risulterà chiaro quali sezioni interessano meno ai visitatori e, monitorando i dati raccolti, avrai tutte le informazioni necessarie per apportare modifiche, migliorando così le performance del tuo sito e dei canali di comunicazione scelti. Attraverso questa guida ho deciso di spiegarti cos’è l’ eye tracking, come funziona, cosa sono le heat map e quali sono i migliori tool che potrai usare per crearle. Mettiti comodo e cominciamo! 

Eye tracking: cos’è e come funziona

L’ eye tracking o oculometria è un processo attraverso il quale è possibile monitorare i movimenti oculari e sapere: dov’ è diretto lo sguardo di un utente, cosa sta guardando e, soprattutto, per quanto tempo fissa lo sguardo in un determinato punto

Durante questi anni, le tecnologie che utilizzano l’ eye tracking hanno subito notevoli miglioramenti, rendendola una metodologia consolidata la cui applicazione viene integrata in diverse discipline come il marketing e, in particolare, il neuromarketing, sono certo che puoi indovinare il perché. 

L’ eye tracking, infatti, permette di analizzare il comportamento di un consumatore o potenziale tale, partendo proprio dalla customer journey, ovvero dal percorso compiuto dall’ utente, che deciderà se acquistare il prodotto o il servizio proposto. Sia che l’ utente compia o non compia l’acquisto, grazie all’ eye tracking sarà possibile individuare dove quest’ ultimo si è maggiormente soffermato prima di effettuarlo (o prima di aver abbandonato senza finalizzarlo) per quanto tempo e quali sono le aree che lo hanno confuso o che ha ignorato. 

eye tracking_ la foto mostra un ragazzo che indossa un visore

Tipologie di eye tracker

Tutto ciò è applicabile sia ad uno spazio virtuale come un sito web, una landing page o una squeeze page, sia ad uno spazio concreto come un negozio fisico oppure un museo. Infatti, è possibile utilizzare tecnologie eye tracking e dispositivi eye tracker di diverse tipologie

  • “Indossabili” detti anche Wearable: sono tutti i dispositivi che è possibile indossare e nei quali si può integrare un eye tracker, tra cui i glasses (occhiali) e i visori per la realtà virtuale
  • Screen based: sono dispositivi indipendenti a distanza, è possibile collegarli ad un laptop oppure ad un monitor. 
  • Webcam: a differenza delle altre due precedentemente elencate, questa tipologia non funziona mediante il principio di riflessione corneale del centro della pupilla, ma sfrutta il dispositivo webcam incorporato o collegato al laptop insieme all’ausilio di un software dedicato

Perché utilizzare tecnologie eye tracking?

L’ eye tracking offre, quindi, numerose possibilità per monitorare il comportamento dell’ utente, capire ciò che funziona, attira e trattiene maggiormente la sua attenzione. Inoltre, permette di effettuare degli A/B test e andare a perfezionare le strategie di promozione e vendita utilizzate

Ad esempio, nella creazione di una landing page, grazie all’ utilizzo di software eye tracking è emerso da diversi studi quanto sia importante guidare l’ utente a compiere un’ azione sfruttando tutti gli elementi a disposizione, immagini comprese. Infatti, se l’ immagine a fianco alla CTA (Call to action) è una figura umana che con lo sguardo o con la mano indica  la CTA è più probabile che l’ utente segua il suggerimento eseguendo ciò che gli viene richiesto di fare. Tienilo a mente quando usi delle immagini, queste possono diventare un tuo valido alleato e, soprattutto, rivestire un ruolo più importante di una mera funzione decorativa. 

Servendosi dei dati raccolti attraverso i software di eye tracking, come nel caso appena visto, è possibile ottenere le cosiddette heat map o mappe di calore, strumento che ogni affiliato deve conoscere e avere nella sua cassetta degli attrezzi per migliorare i propri risultati. 

Heat map o mappe di calore: perché sono importanti? 

Le heat map, in italiano chiamate mappe di calore, sono un ulteriore strumento usato per monitorare e raccogliere dati riguardo il comportamento dell’ utente. Nello specifico, le heat map sono delle rappresentazioni grafiche in cui vengono indicate le zone più visitate e cliccate di un determinato sito web, di una landing page o una squeeze page, attraverso diverse tonalità di colori

Maggiore sarà l’ intensità del colore di determinate aree, più l’utente avrà trascorso del tempo al loro interno. Solitamente queste aree vengono indicate con il colore rosso. 

Tipologie di heat map

Occorre fare subito una distinzione delle mappe a seconda della loro funzione, le heat map si suddividono in: 

  • Hover map: le mappe che monitorano gli spostamenti del mouse all’ interno della pagina visitata.
  • Scroll map: le mappe  che indicano fino a che punto l’ utente scorre la pagina e quali aree sono le più visualizzate. 
  • Click map: mostrano dove l’ utente ha interagito all’ interno della pagina web. Ad esempio, evidenziano quando un visitatore ha cliccato su una CTA, se sono presenti più CTA, quale ha scelto, se ha cliccato sui link all’ interno della pagina, oppure sopra i contenuti propositi come video, immagini, caroselli etc. 

Mai più senza heat map!

Ti stai chiedendo perché queste mappe sono uno strumento indispensabile?

Facciamo un esempio concreto, quello dell’ affiliato professionista che si ritrova a dover creare un affiliate site e/o una landing page per la promozione di un prodotto o servizio. Magari pensa di aver fatto un buon lavoro: ha scritto dei testi accattivanti, ha inserito delle immagini di ottima qualità, entrambi in linea con gli interessi del suo target di riferimento. 

Tuttavia, per quanto le sue previsioni possano essere accurate, da sole non sono sufficienti: ha bisogno di dati in entrata che confermino o smentiscano le tue intuizioni. Ecco, quindi, che utilizzando un software per creare e implementare le heat map all’ interno del suo sito, l’ affiliato avrebbe tutte le risposte di cui ha bisogno per orientarsi verso scelte più efficaci.

A proposito di scelte, le mappe di calore sono centrali quando si tratta di eseguire A/B test: se hai bisogno di testare due landing page diverse, oppure sei indeciso su come organizzare la home page del tuo sito, usando le heat map potrai toglierti ogni dubbio. Poi, prenderai una decisione in base al comportamento e alle interazioni degli utenti interessati. 

Lo stesso discorso vale anche se non stai promuovendo ancora nessun prodotto o servizio, ma hai deciso di aprire un blog per condividere una tua passione che, successivamente, ti piacerebbe monetizzare. Utilizzare le heat map potrà fornirti ottimi spunti per capire ciò che interessa maggiormente alla tua nicchia di riferimento, così potrai potenziare e dedicare più attenzione a quei contenuti, tralasciando quelli che, invece, non sono stati capaci di generare interesse. 

I migliori tool per creare heat map 

Ora che hai capito l’ importanza delle heat map, ti starai sicuramente chiedendo quali siano i tool per crearle e implementarle nel tuo sito web. Tra i servizi migliori che puoi utilizzare, ti consiglio: 

  • Crazy Egg;
  • Hotjar;
  • Lucky Orange.

Crazy Egg

Crazy Egg è uno dei tool più apprezzati, infatti, mediante la semplice installazione di uno script sulle pagine che intendi monitorare, raccoglie  e fornisce dati davvero interessanti come:

  • Heat map: le zone più cliccate della pagina web;
  • Scroll map: le aree più visualizzate della pagina web; 
  • Confetti: ovvero da quali fonti di traffico provengono i click ricevuti. Ad ogni fonte viene assegnato un colore specifico, per questo all’ interno della pagina web vedrai molti punti colorati;
  • Overlay: cioè la percentuale di click sui link.

Crazy Egg è stato fondato da un nome importante come quello di Neil Patel e ti permette di fare un periodo di prova che dura 30 giorni alla fine del quale occorrerà sottoscrivere un piano in abbonamento

Hotjar

Hotjar è un servizio online che mette a disposizione heat map, conversion funnel e recorder. Tutti strumenti validi per capire cosa vede l’ utente e dove clicca. Proprio per la quantità di strumenti avanzati per la raccolta di dati, sarebbe meglio riferirsi a Hotjar come a una suite e non come a un singolo tool. Anche in questo caso, per poterlo utilizzare, occorre sottoscrivere un abbonamento mensile

Lucky Orange 

Lucky Orange è un’ altra alternativa valida che permette di tracciare il comportamento dell’ utente all’ interno delle proprie pagine web. Intanto, grazie alle funzionalità messe a disposizione, è possibile sapere da dove provengono i visitatori, come hanno trovato il tuo sito, quali sono le aree di maggiore interesse e dove, invece, si sono trovati in difficoltà o hanno deciso di abbandonare. Lucky Orange, inoltre, permette di ottenere le registrazioni dei comportamenti dei visitatori da rivedere in un secondo momento, le heat map e le scroll map insieme a diversi strumenti per la raccolta di dati e feeback. Grazie a Lucky Orange potrai anche implementare la funzionalità chat per rispondere ai tuoi utenti esattamente nel momento in cui loro avranno bisogno del tuo supporto. Per usufruire di Lucky Orange, dopo un periodo di prova gratuita, dovrai acquistare un piano di abbonamento mensile

eye tracking e heat map_ l'immagine mostra dei dati raccolti

Osservare il comportamento è la chiave per l’ottimizzazione

Siamo arrivati alla conclusione di questa guida dedicata all’ eye tracking e alle heat map. Spero che tu abbia compreso quanto questi strumenti siano importanti e, se usati in maniera corretta, possano fare la differenza tra un sito web capace di attrarre e convertire rispetto a uno che non è minimamente in grado di influenzare l’ utente e le sue scelte. 

Il punto centrale sul quale ti invito riflettere è proprio questo: osservare il comportamento dell’ utente, capire chi è il tuo visitatore e cosa fa quando atterra nelle tue pagine. Tra gli strumenti elencati in questa guida troverai quelli che ti permetteranno di tracciare le azioni dei visitatori e, in base a quelle, modificare i contenuti del tuo sito, migliorandoli sempre di più e plasmandoli sulle preferenze dei tuoi utenti. Ricorda: l’ osservazione è la chiave per ottimizzare le tue risorse e, di conseguenza, ottenere risultati più mirati e soddisfacenti. Non crogiolarti nei dubbi e non perdere troppo tempo a “indovinare” quali siano le scelte giuste. Verificale

Hai già utilizzato software di eye tracking oppure le heat map? Raccontami la tua esperienza e scrivimi le tue curiosità nei commenti, sarò felice di approfondire l’argomento dandoti altri consigli utili!

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