Scaling: come scalare una campagna
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Come scalare una campagna promozionale facendo azioni di scaling

“Se investi 1 euro su Facebook ADS e ne guadagni 2 allora investi 10€ e fai 20€, investi 100€ e ne fai 200€, 1.000€ per farne 2.000€ [….] 1.000.000€ … infinito!”

Chi pensa che questo sia lo scaling non ha mai fatto affiliazioni!

Cos’è lo scaling?

Lo scaling indica quell’atto pratico di “scalata” su un’offerta, ovvero generare tante azioni raggiungendo risultati sorprendenti.

In genere quando si parla di scaling in affiliate marketing spesso s’intende questa pratica: prendere un’offerta da network di affiliazione, veicolare traffico a pagamento con una campagna su Facebook Ads, misurare il ROI, se questo genera profitto allora investo più soldi in traffico per guadagnare di più.

In pratica si fa arbitraggio con un’offerta puntando a seguire degli step che, come scalini, partono da una parte bassa fino ad arrivare alle stelle!

Cosa c’è da sapere sullo scaling

Se trovo un’offerta che genera un buon ROI, se ho disponibilità economica (cashflow), possibilità di generare azioni (senza CAP= “capping”  ovvero limite di budget) e velocità nei pagamenti posso affrontare questo discorso.

Non tutte le offerte però sono da scaling, alcune sono sature (c’è stato già qualcun altro che ha fatto scaling) alcune hanno budget limitati, altre ancora sono ottime ma hanno tempi lunghissimi per convalida azioni e pagamenti (esempio 30gg per convalida e 90gg per pagamenti, tutto quello che genererò nel mese di gennaio lo avrò sul mio conto corrente a maggio/giugno!) in questo caso per fare scaling è necessario disporre di fondi sufficienti per almeno 150gg di promozione. E infine, non ultima come importanza, il ROI. Se ho il 50% di ROI lordo con budget sotto 100€ di spesa non conviene, a mio avviso, intraprendere un’azione di scaling.

Vediamo perché
Ipotizziamo di trovarci in questa situazione offerta PPL SOI 2€, GEO IT, accetta traffico Facebook, convalida 15gg + 30gg per il pagamento. ROI 60%. Tasso di cancellazione 10%

Spendo 10€ per generare 8 lead= 16€, guadagno lordo 6€.
6€ – 0,6€ (tasso di cancellazione)= 5,4€

Promuovo per 45gg a 10€/giorno, spendo 450€ e genero 360 lead= 720€ lorde – 72€ (cancellazioni)= 648€ -450€ (di spesa)= 198€ per 45gg di lavoro!
ATTENZIONE: ho considerato un ROI medio, nessun intoppo, nessun calo, nessuna rottura di @@ (credetemi questa condizione per 45gg di promo è quasi rara!)

Chi lavora con le affiliazioni sa bene 2 cose, quando si intraprende un’azione di scaling (che non significa solo aumentare il budget) si va incontro a:

  • Diminuzione del ROI.
  • Aumento del tasso di cancellazione.

Quindi per aggiungere uno zero al profitto dei 45gg di promozione non è sufficiente aggiungere uno zero ovunque.

Esempio pratico
Spendo 4500€ genero 7200€ (-720)= 6480 -4500 = 1980€ (NO!)
Nella migliore delle ipotesi, il dato più certo sono solo i 4500€ di spesa 🙂

Esempio che si avvicina alla realtà

Spendo 4500€ genero 6500 (-20% di tasso di cancellazione, ovvero 1300€) = 5200 -4500 = 700€ di profitto per 45gg di lavoro. Sempre facendo i conti senza nessun intoppo, nessun calo, nessuna rottura di @@ (riscrivo per rafforzare questo concetto: credetemi questa condizione per 45gg di promo è quasi rara!)

Condizione favorevole: ROI almeno del 100%, velocità nei pagamenti e nessun CAP.

Quali sono le condizioni che possono interrompere l’azione di scaling?

  1. L’advertiser ha raggiunto l’obiettivo.
  2. Scarsa qualità dei risultati.
  3. Errori di tracking/server.
  4. Problemi con l’account pubblicitario (assenza di fondi, violazione di qualche norma, segnalazioni, messaggi fuorvianti ecc..)
  5. Mancanza di cashflow.
  6. Saturazione che si riversa in: diminuzione del CR, di conseguenza calo del ROI, aumento del tasso di cancellazione.

Come fare scaling?

La risposta più ovvia è: “Duplica la campagna e metti il budget che vuoi spendere!” Ma credo che questo non basti.

È necessario trovare anche altri audience, utilizzando diversi angles e andare anche su altri canali promozionali, ovviamente separando i dati di tracking, ma soprattutto impostando una strategia.
Ogni offerta necessita di una strategia che va affinata con il tempo e ottimizzata.

La strategia sta alla base dello scaling, ricordiamoci che questo è un termine che abbiamo importato dagli USA, dove essendo un mercato diverso dal nostro, il significato di questo termine è diverso:

  • In USA lo scaling è: cashflow esagerato, valanga di azioni/giorno e pagamenti a 7 giorni, 3 giorni se a grandi volumi, 1 giorno se grandi volumi + qualità. Audience più ampi (52 Stati) e se dici che sei un affiliato nessuno ti guarda male!
  • In Italia lo scaling è: azioni ponderate di crescita nel tempo.

Il modello americano implica di trovare tante campagne da “bruciare”, perchè più spendo in traffico e più vanno in saturazione mentre il modello italiano implica lavorare con più campagne contemporaneamente. C’è chi preferisce il modello USA è perchè c’è più scelta, più libertà e meno struttura.

Ma si possono avere degli ottimi risultati anche in Italia, è necessario però possedere un mindset differente da quello importato dagli USA. Ecco perchè molti affiliati fanno fatica a lavorare con le affiliazioni in Italia.

In genere ogni azione di scaling ha i suoi limiti, che possono essere imposti da Advertiser, Network o Affiliato.

Ricordiamoci che l’affiliato è colui che anticipa soldi e lavoro e che il tasso di cancellazione potrebbe essere zero oppure 30-40-50% e compromettere il lavoro fatto.

Ti racconto una storia di performance
L’anno scorso mi sono confrontato con un noto affiliato italiano perchè promuoveva la stessa offerta che stavo facendo girare anche io, però su network diversi, lui generò 60k in un mese io 13k nello stesso mese con una differenza:

  • lui aveva speso 25k per generare 60k che però alla fine ha avuto un taglio del 50% quindi ha guadagnato 30k (ovvero 5k di utile)
  • io avevo speso 5k per farne 13k con un taglio dell’8% con un utile di 6.960€ per assurdo è andata meglio a me ☺

Il mese successivo lui lasciò quella campagna perchè “satura” io, ancora ci sto lavorando, a distanza di più di 1 anno, lui con il modello USA e io con il modello IT.

La pratica dello scaling bisogna farla con intelligenza e misurando sempre le proprie forze, non si tratta solo di trovare una buona offerta e caricare dei soldi sulla propria prepagata!

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